Sul carro allegorico è rappresentato un drago giocoso e allegro con sembianze tutt’altro che feroci e impressionanti.
Non l’animale mostruoso temuto e combattuto da impavidi cavalieri medioevali, con la pelle squamosa, occhi di serpente e lingua di fuoco, ma una creatura spiritosa e buffa dalle fattezze di un giocattolo, che si compone di tante parti colorate.
Anch’esso, però, come i più temibili draghi lancia una sfida, rivolta in questo caso ai contradaioli del Carnevale Pietrasantino.
La sfida consiste nel riconquistare il tesoro protetto e custodito per un anno dal drago stesso nel suo castello di fantasia, popolato da festosi giullari di corte che scherzano, danzano e partecipano a questo gioco insieme alle contrade.
Il tesoro è il diamante più bello e variopinto, è il simbolo del divertimento vero, spensierato e genuino, che emana dappertutto scintille di energia pura.
Una volta ripreso succede che tutti, ma proprio tutti, sono pronti a far festa e a condividere questi momenti felici.